
Tour tra natura e religiosità, scopriamo San Severino Lucano nel Parco Nazionale del Pollino
La forza di un luogo, di una comunità, San Severino Lucano natura e religiosità, un posto tra quelli che definisco dell’anima. Da vivere, da scoprire.
Se volessi rappresentare con una frase, una comunità e un luogo come San Severino Lucano, citerei questo detto locale del paese: “Cu nnà forza s’ingegna”, che tradotto in italiano sarebbe “La fantasia e l’ingegno sono più importanti della forza fisica o dei mezzi materiali che si hanno a disposizione”. (da Ritratto di una Comunità San Severino Lucano – Associazione Culturale Myosotis).
Questa frase mi fa pensare molto alla comunità San Severinese e simili. Luoghi isolati in montagna dove necessità fa virtù e l’ingegno fa andare avanti sempre, nonostante i pochi mezzi a disposizione. Ritengo che San Severino Lucano, con la sua natura e culti religiosi mostri la sua essenzialità e allo stesso tempo il suo ingegno.
Tour tra Natura e Religiosità a San Severino Lucano
San Severino Lucano si trova nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, il geoparco più vasto d’Italia. Composto di poche anime da subito con i suoi colori e paesaggi tipici riesce a raggiungere il tuo cuore.
Spesso organizzo tour tra questi monti, uno dei più affascianti è sicuramente quello che ti permette di cogliere gli aspetti più belli del paesaggio e della sua natura, insieme ad una visita al Santuario della Madonna del Pollino.
Il paese
Passeggiare per le strade di San Severino Lucano vi permetterà di conoscere angoli affascinanti, botteghe, i murales che sono bellissimi. Per poi visitare poi la Chiesa Madre settecentesca al centro del borgo.
Attorno, il paese è circondato da una bellissima e rigogliosa natura. Passeggiare durante una bella giornata di sole risulterà rigenerante. Se poi hai voglia di fare un aperitivo o prendere un caffè, il bar vicino al comune vi riporterà al passato con il suo aspetto un po’ retrò che ha comunque il suo fascino.
San Severino Lucano è il borgo delle attività all’aperto, della natura, dell’acqua, dei monti.
Il paese del brigantaggio che in quegli anni si caratterizzava per la celebre figura del feroce capitano delle guardie mobili Gennaro Iannarelli, così come rinomata è la contrada detta “fosso del brigante”, oppure, da sapere che a Caramola, ai piedi di Timpa Vitelli c’è una “grotta dei Briganti”, dove nel 1863 fu tenuto segregato e ucciso il comandante della Guardia Nazionale di Francavilla sul Sinni.
La Chiesa Madre è dedicata a Maria Santissima degli Angeli, mentre nella parte alta del paese vi è la Chiesa di San Vincenzo Ferrer. In entrambe sono custoditi crocifissi lignei, forse cinquecenteschi.
Il Santuario della Madonna del Pollino
Nella frazione di Mezzana a San Severino Lucano si trova il Santuario della Madonna del Pollino, a 1537 metri di altezza. Un luogo magico e affascinante ricco di incantevoli scorci paesaggistici. Dal 1975 si può raggiungere il luogo di culto attraverso una strada carrabile comoda che era l’antica mulattiera.
All’interno del Santuario vi sono tre navate con una volta in legno decorata da un rosone. Una splendida statua raffigura la Madonna con il Bambinello in braccio a sinistra. Il santuario è meta di numerosi pellegrini provenienti dalla Calabria, dalla Basilicata e dalla vicina Puglia.
Una prestigiosa vista avvolge il luogo. Infatti, da qui si possono scorgere Serra del Prete, serra di Viggianello, Colle d’Impiso. In lontananza si intravedono il Sirino, Serra Dolcedorme, Monte Alpi e il Piano del Pollino. Un panorama incantevole e suggestivo.
Personalmente vengo spesso in questo luogo di pace, lo amo perché è in grado di riconciliarmi con lo spirito facendomi sentire appagata con tutta le meraviglie attorno. Qualche metro prima del Santuario, vi è una grotta, pare che qui sia stata ritrovata la statua.
San Severino Lucano natura e religiosità, la leggenda
“Nell’Archivio parrocchiale di San Severino Lucano non ci sono tracce che testimoniano a che epoca risalgono gli albori del santuario. Tuttavia sembra che le sue origini siano collegate al 1700. Vox populi racconta che la storia del Santuario trae origine tra il 1725 e il 1730 con una apparizione della Madonna a un pastore mentre portava al pascolo sul monte Pollino il suo gregge. Stupefatto della visione il pastore aveva divulgato la notizia e con il passaparola tutta la popolazione ne era venuta a conoscenza. Una donna del posto di nome Rosa Maria spinta dalla sua salda fede, in compagnia di sua cognata Vittoria, si recò sul monte. Rosa Maria aveva lasciato a casa suo marito, il quale era affetto da una malattia incurabile e suo figlio. Mentre le due donne percorrevano la erta e faticosa via che porta al Pollino, iniziarono ad avere una gran sete ma in mancanza di acqua chiesero alla Vergine di sedare l’arsura. A poca distanza videro sgorgare uno zampillo d’acqua da una grossa pietra a forma di conca. Accanto c’era un’entrata che portava all’interno di una grotta dalla quale si sentirono misteriosamente attratte. Quando le due donne entrarono all’interno dell’antro si accorsero che in un angolo c’era ammucchiato del pietrisco misto a terriccio che sembrava nascondere qualcosa. Iniziarono così a scavare e trovarono una cassa con un panno di lana nel quale era avvolta la statua della SS. Vergine con in braccio il Bambino. Le due donne tornando a casa con la cassa in mano trovarono il marito di Rosa Maria miracolosamente guarito. Una leggenda commovente che ha dato origine alla costruzione del Santuario.”
La natura e il trekking
Arrivare qui vuol dire decidere anche di vivere una bella esperienza avventurosa. Infatti per chi ama il trekking, da qui ci sono diversi percorsi che portano alle vette per poter scorgere e osservare i meravigliosi Pini Loricati, simboli d’eccellenza del Parco Nazionale del Pollino. Più volte ho vissuto questa esperienza in gruppo, e, proprio dal Santuario, o meglio dal Rifugio Pino Loricato a pochi metri da esso si può intraprendere il sentiero che porta alla meravigliosa vetta Serra di Crispo e del Giardino degli Dei, un luogo fantastico con una distesa di Pini Loricati millenari. Arrivare qui vuol dire fare incontri eccezionali, come vedere i cavalli selvaggi che hanno fatto di questo luogo il loro habitat. Sono in un certo senso i padroni di queste meravigliose vette, infatti si incontrano cavalli un po’ in tutto il parco.
Ogni volta che torno qui non vorrei mai andarmene, questa terra mi fa stare bene.
Sei mai stato in questo bel posticino? Io te lo consiglio, vivrai grandi emozioni.


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